L’universo della viticoltura nell’isola ha profonde radici che rimandano all’epoca Fenicia, fu infatti questa popolazione ad introdurre la famosa bevanda in tutto il Mediterraneo. Un lavoro proseguito poi ad opera dei Greci che giunti a Naxos di dedicarono i in maniera professionale alla cultura della vite e soprattutto alla sua esportazione, un’operazione che ha permesso di tramandare questo prezioso liquido fino ai giorni nostri, arrivando al vino Siciliano DOC.
Le popolazione Elleniche, nei cinque secoli trascorsi nell’isola instradarono i Siciliani alla coltivazione del Grecanico, un lavoro continuato da Romani e Normanni. È nel 1773, prima ancora che arrivasse la denominazione DOC, che i vini Siciliani ebbero la loro svolta grazie all’opera dell’impresa Inglese Woodhouse che per prima si occupò in maniera moderna della produzione e della commercializzazione su scala internazionale del prestigioso Marsala.
Nel 1995 che viene introdotta la denominazione Sicilia DOC, un disciplinare che comprende oltre 26 varietà di vino prodotte nelle province di Agrigento, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani. Una terra baciata dal sole che porta nel suo territorio il più alto patrimonio vinicolo dell’intera nazione, grazie anche ad un clima ideale capace di far crescere qui uve di qualità superiore su terreni collinari di carattere argilloso.
La produzione di vini bianchi caratterizzati dalla denominazione Sicilia DOC si concentra principalmente nella parte occidentale dell’isola, nelle zone di Trapani, Agrigento e Palermo dove i vitigni più importanti sono quelli autoctoni come il Catarra