RONCHI DI CIALLA

La cantina Ronchi di Cialla è stata fondata nel 1970 da Paolo e Dina Rapuzzi con la volontà di recuperare e salvaguardare i vitigni autoctoni friulani. Cialla è una piccola valle tra boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici situata nella zona DOC Colli Orientali del Friuli, tra l'Adriatico e le Alpi Giulie e ufficialmente riconosciuta tramite decreto Ministeriale come CRU CIALLA per la coltivazione unicamente di vitigni autoctoni friulani: Verduzzo, Picolit, Ribolla Gialla, Refosco dal Peduncolo Rosso, Schioppettino. Questa valle gode di un microclima molto particolare tanto da favorire la crescita dell'ulivo; qui i terrazzamenti sono ripidi e l'esposizione è ottimale anche per la viticoltura, dal momento che a giornate calde e ventilate succedono notti fresche. La potatura viene eseguita scrupolosamente, con trattamenti anticrittogamici ridotti al minimo e con prodotti non inquinanti; le rese sono limitate così come imposto dal disciplinare del cru Cialla e la vendemmia avviene solo nei momenti ottimali e con cure estreme, in modo tale da ottenere grappoli della massima qualità; la vinificazione viene svolta nella maniera più naturale possibile, evitando "forzature" nelle varie fasi del processo e privilegiando l'unicità del cru. Tutte queste attenzioni e l'amore della Famiglia Rapuzzi per questo territorio hanno fatto sì che lo Schioppettino venisse recuperato, dal momento che a metà del XIX secolo un parassita di nome filossera quasi lo distrusse; i viticoltori non riuscirono a preservarne degli esemplari e si arrivò a ipotizzare la sua sostituzione con dei vitigni francesi. Lo Schioppettino venne dunque dichiarato estinto ma la Famiglia Rapuzzi nel 1970 riuscì a recuperare 60 viti superstiti di questo vitigno e nel giro di 2 anni riuscì a crearne un primo impianto. Oggi la Cantina Ronchi di Cialla è portata avanti dai figli Pierpaolo ed Ivan, segno della conduzione a carattere familiare di questa Azienda friulana.